🌲 Il codice del bosco (2025) – Quando il bosco parla, l’uomo dovrebbe ascoltare
Presentato con successo al Trento Film Festival e ora disponibile in distribuzione indipendente, Il codice del bosco è un documentario potente e poetico, diretto da Alessandro Bernard e Paolo Ceretto. Attraverso un linguaggio visivo immersivo e narrativamente suggestivo, il film ci guida tra le radici fisiche e simboliche dei boschi alpini, rivelando quanto la foresta sia non solo un ecosistema da rispettare, ma un vero e proprio codice da decifrare.
🎬 Una produzione Zenit Arti Audiovisive, il documentario fonde scienza, ecologia e spiritualità per costruire un racconto che tocca corde profonde, in un momento storico in cui il rapporto uomo-natura è più fragile e urgente che mai.
🍃 Trama
Il codice del bosco non segue una struttura narrativa tradizionale, ma si sviluppa attraverso un percorso sensoriale e filosofico. La telecamera si addentra nei boschi del Trentino Alto Adige, accompagnata dalle voci di guardaboschi, botanici, filosofi e artisti, che esplorano la dimensione invisibile della foresta: non solo alberi, ma relazioni, connessioni sotterranee, intelligenze collettive.
Il titolo non è metaforico: il “codice” è reale. Esiste un linguaggio chimico e biologico con cui le piante comunicano, si proteggono, cooperano. E questo codice, invisibile all’occhio ma fondamentale per la sopravvivenza dell’intero pianeta, viene reso visibile sullo schermo grazie a una fotografia magistrale e un montaggio evocativo.
👤 Voci e protagonisti
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Tra i narratori e le figure intervistate spiccano Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, e Vito Teti, antropologo, che offrono chiavi di lettura tra scienza e cultura.
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Alcuni dei veri protagonisti sono gli abitanti del bosco: dai miceli sotterranei agli alberi secolari, raccontati come presenze vive, quasi mitologiche.
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La colonna sonora originale – composta da suoni naturali e strumenti acustici – accompagna lo spettatore in uno stato quasi meditativo.
🎥 Regia e stile visivo
Bernard e Ceretto adottano uno stile contemplativo ma rigoroso. Le riprese aeree mostrano la geometria perfetta delle foreste, mentre quelle a terra svelano dettagli intimi: radici intrecciate, gocce di resina, tracce animali. La fotografia alterna luce naturale e ombre profonde, creando un’atmosfera che oscilla tra il reale e il mitico.
La narrazione non è mai didascalica, ma evocativa. Non si cerca di spiegare, bensì di far emergere una consapevolezza: quella che la natura non è altro da noi, ma ci include, ci supera e ci insegna.
🌍 Temi e riflessioni
Il film affronta temi fondamentali:
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L’intelligenza della natura: come le piante comunicano, collaborano e rispondono ai cambiamenti.
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Il rapporto tra tradizione e scienza: il sapere ancestrale dei boscaioli si confronta con le più recenti scoperte scientifiche.
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Il futuro del pianeta: tra cambiamento climatico, deforestazione e crisi ecologica, il bosco diventa simbolo di resistenza e possibilità.
Un invito, silenzioso ma potente, a riscoprire la lentezza, l’ascolto, il rispetto.
📅 Uscita e distribuzione
🗓 In anteprima al Trento Film Festival 2025
📽 In distribuzione indipendente dal maggio 2025
📺 Prossimamente disponibile su piattaforme di cinema d’autore (come MUBI o CG Digital)
🎯 Perché vederlo
✅ Un’esperienza immersiva visivamente straordinaria
✅ Una riflessione profonda sul nostro legame con la natura
✅ Un documentario che emoziona senza predicare
✅ Un’opera poetica e necessaria per il nostro tempo
⭐ Voto finale
9/10 – Il codice del bosco è un’opera che non si limita a raccontare la natura: la fa parlare. Un film da vedere con il cuore aperto e lo sguardo attento, capace di risvegliare una coscienza ecologica più profonda.