Mykkätrilogia (2024) ITA 2025

Mykkätrilogia (2024)
Mykkätrilogia (2024)

🎭 Mykkätrilogia (2024) – Tre storie mute che parlano fortissimo: il cinema d’autore secondo Kalevi Pöysti

Arriva finalmente in Italia Mykkätrilogia, opera visionaria e senza tempo del regista finlandese Kalevi Pöysti. Dopo aver conquistato pubblico e critica al Festival di Locarno, la trilogia approda su MUBI e nelle sale indipendenti, portando con sé un’esperienza cinematografica fuori dal comune: un film muto nel 2024, girato interamente in bianco e nero, che riesce a raccontare più del dialogo parlato attraverso immagini, gesti e silenzi profondi.

💡 Un ritorno alle origini? Sì, ma con un’anima profondamente contemporanea. Con Mykkätrilogia, Pöysti firma un’opera d’arte divisa in tre episodi autonomi ma interconnessi da un linguaggio universale: l’arte dell’assurdo, la malinconia dell’incomunicabilità, e l’ironia tagliente dell’uomo moderno che cerca disperatamente di appartenere a qualcosa.


🍿 Trama (senza parole, ma con tanta sostanza)

Il film si sviluppa in tre episodi:

  1. “L’aeronauta” – In un paese indefinito dell’Europa del Nord, durante un conflitto mondiale che ricorda vagamente il secondo, un uomo goffo e determinato tenta di farsi accettare nell’aviazione militare. I suoi sforzi, tuttavia, si scontrano con addestramenti surreali, comandi folli e paradossi burocratici degni di un Kafka filmato da Tati.

  2. “Cosmonauta domestico” – Nella gelida periferia sovietica degli anni ’60, lo stesso protagonista prova a entrare nel programma spaziale. Ma invece di viaggiare verso le stelle, finirà prigioniero del proprio appartamento, tra simulazioni ridicole e un addestramento che lo riduce a un automa.

  3. “Influencer errante” – Ambientato nel presente, è forse l’episodio più pungente. Il protagonista cerca lavoro nel mondo della comunicazione digitale, diventando un influencer senza followers. Insegue trend, si filma continuamente, ma non riesce mai a dire nulla che abbia senso. Un’opera muta che racconta il rumore assordante del vuoto online.


👥 Cast principale

  • Eero Ritala è straordinario nel ruolo del protagonista, presente in tutti e tre gli episodi. La sua mimica facciale, il suo corpo elastico e i suoi occhi perennemente spaesati rendono il personaggio comico e struggente al tempo stesso.

  • Krista Kosonen, musa silenziosa e multiforme, interpreta diversi ruoli in ciascun episodio: ora amante, ora giudice, ora algoritmo impersonale. Una presenza magnetica.

  • Tommi Korpela e Laura Birn completano il cast con interpretazioni simboliche, surreali, che aggiungono profondità e ironia alle dinamiche narrative.


🎬 Regia e stile visivo

Pöysti riesce a coniugare nostalgia e avanguardia in una regia che omaggia i grandi del muto (Keaton, Chaplin, Dreyer), ma li reinterpreta con sensibilità contemporanea. Le inquadrature sono geometriche, i movimenti lenti ma precisi, e la fotografia – rigorosamente in bianco e nero – è un’opera d’arte a sé, con giochi di luce e ombra che parlano quanto (e più di) qualsiasi battuta.

La colonna sonora, composta da un ensemble jazz sperimentale finlandese, non accompagna solo: racconta, sottolinea, contraddice. Un contrappunto emotivo che dà ritmo e senso a ogni gesto.


✍️ Sceneggiatura e temi

Pur essendo privo di dialoghi, Mykkätrilogia ha una sceneggiatura ben congegnata e densissima di significati. Ogni episodio affronta un tema attuale con occhio surreale: la follia della guerra, l’alienazione tecnologica, l’ansia da prestazione sociale. Il risultato è una critica sociale tagliente, ma sempre accompagnata da un sorriso amaro.

Il film parla della condizione umana nel XXI secolo, dove l’individuo fatica a trovare un ruolo, una voce, una direzione. Ma lo fa senza retorica, preferendo l’assurdo, l’impaccio, l’impossibilità comunicativa come specchio dell’epoca.


📅 Uscita e distribuzione

🗓 Uscita ufficiale nei cinema d’essai: febbraio 2024
📺 Ora disponibile su MUBI e Festival Scope


🎯 Perché vederlo

✅ Un’opera audace e profondamente originale
✅ Perfetto equilibrio tra ironia, malinconia e critica sociale
✅ Un ritorno al cinema come arte visiva pura
✅ Una prova attoriale indimenticabile senza una sola parola
✅ Un film che si guarda… e si ascolta col cuore


Voto finale

9/10Mykkätrilogia è cinema puro, radicale e poetico. Una trilogia muta che riesce a raccontare più dell’intero panorama cinematografico sonoro contemporaneo. Visionario, grottesco e incredibilmente umano.

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