Death of a Unicorn (2025)

Death of a Unicorn
Death of a Unicorn

Death of a Unicorn (2025) è un film che sfida ogni classificazione: parte come una favola dark, vira verso la commedia nera e approda infine in territori emotivi ed esistenziali inaspettati. Diretto con coraggio visivo e narrativo, il film è una riflessione ironica e profonda sulla perdita dell’innocenza, il cinismo del mondo moderno e la fragile bellezza di ciò che non dovrebbe esistere… come un unicorno.


Trama

Durante un viaggio notturno in macchina, una giovane donna e suo padre investono accidentalmente… un unicorno. Inizialmente increduli, decidono di caricare l’animale morente nel bagagliaio, dando il via a una spirale di eventi surreali e moralmente ambigui. La notizia dell’unicorno si diffonde, attirando l’interesse di aziende farmaceutiche, governi e gruppi spirituali. Mentre il mondo impazzisce per l’esistenza di questa creatura mitica, i due protagonisti devono decidere cosa farne — e, nel farlo, confrontarsi con i propri rimpianti, segreti e desideri repressi.


Personaggi e Interpretazioni

Il cuore del film è il rapporto padre–figlia: due anime smarrite, ciniche e ironiche, interpretate con grande intensità da un duo affiatato e credibile. Lei è sarcastica, ma piena di empatia trattenuta. Lui è un uomo logorato dal fallimento e dalle proprie bugie. Attorno a loro ruotano personaggi grotteschi e affascinanti: una scienziata che vuole clonare l’unicorno, un predicatore che lo considera un messia, e un agente governativo spietato. Le interpretazioni oscillano sapientemente tra il registro drammatico e quello grottesco, mantenendo sempre un equilibrio perfetto.


Temi e Messaggio

Death of a Unicorn è un film sul confronto tra realtà e illusione, su ciò che siamo disposti a distruggere per controllare l’inspiegabile. L’unicorno, più che una creatura magica, diventa simbolo di ciò che il mondo non riesce a tollerare: la meraviglia, l’eccezione, la purezza. Il film riflette su quanto siamo cinici di fronte a ciò che non comprendiamo, e su come il potere, la scienza e la religione cerchino di piegare l’inspiegabile ai propri fini. È anche un racconto sul rapporto genitoriale, sulla colpa e sulla possibilità di redenzione attraverso una scelta etica e umana.


Regia e Fotografia

La regia è audace, piena di invenzioni visive e toni contrastanti. Il regista non ha paura di mescolare elementi fantastici con dialoghi taglienti e situazioni al limite dell’assurdo. La fotografia è suggestiva, con colori che cambiano in base all’evoluzione emotiva dei personaggi: tonalità fredde per la realtà, colori accesi e quasi psichedelici quando entra in scena il mondo dell’unicorno. L’uso della luce nei momenti chiave è evocativo, accentuando il senso di mistero e meraviglia che il film riesce a mantenere fino alla fine.


Conclusione

Death of a Unicorn è un film che osa, diverte, turba e commuove. Un’opera unica, dove l’assurdo diventa specchio delle nostre paure più profonde e dei nostri desideri più puri. Non è solo un racconto su una creatura mitica, ma una critica brillante e poetica al nostro modo di affrontare l’ignoto. Un piccolo cult in divenire, destinato a dividere ma sicuramente a far parlare di sé.

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