Chi pensava che l’unica conseguenza per la visione di contenuti in streaming illegale – il cosiddetto “pezzotto” – fosse la multa amministrativa, dovrà ricredersi. DAZN ha compiuto un passo senza precedenti nel panorama italiano: sta chiedendo direttamente agli utenti finali un risarcimento per danni subiti.
Il colosso dello streaming sportivo ha iniziato a inviare raccomandate ai “pirati” già identificati dalle indagini della Guardia di Finanza, proponendo un accordo extragiudiziale per chiudere la questione.
💶 L’Ultimatum: 500 Euro per Evitare il Tribunale
La cifra che DAZN sta richiedendo come indennizzo forfettario per la composizione bonaria è di 500 euro.
Questa richiesta non è una multa (quella è già stata emessa e pagata dagli utenti alle autorità), ma un risarcimento civile per i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti dalla piattaforma in quanto titolare dei diritti.
Il Dettaglio della Lettera
Le raccomandate, inviate a migliaia di utenti, danno pochi giorni di tempo (generalmente sette giorni) per aderire alla proposta. Il pagamento di 500 euro e l’impegno formale a non reiterare il comportamento illecito servono a:
- Chiudere la vertenza: L’utente risolve la sua posizione in via bonaria con DAZN.
- Evitare costi maggiori: La piattaforma si riserva il diritto di avviare iniziative giudiziarie appropriate – cioè una vera e propria causa civile – nel caso in cui l’utente ignori o rifiuti la proposta.
⚖️ Cosa Rischiano i “Pirati” che Rifiutano?
È proprio il secondo punto a innescare il dibattito legale. Sebbene 500 euro possano sembrare una cifra significativa, un’eventuale causa civile intentata da DAZN potrebbe portare a richieste di risarcimento danni ben più alte.
A settembre, infatti, il CEO di DAZN Italia, Stefano Azzi, aveva avvertito che l’azione risarcitoria potrebbe arrivare a “diverse migliaia di euro”, stimabili in circa dieci anni di abbonamenti legali.
I Punti Chiave dell’Azione Legale:
- Dalla multa al risarcimento: L’utente pirata, già multato dalle forze dell’ordine per l’illecito amministrativo, si trova ora a dover rispondere anche del danno economico causato alla parte lesa (DAZN, Sky, ecc.).
- Dati Sensibili: DAZN ha ottenuto i nomi e i recapiti di questi utenti direttamente dall’Autorità Giudiziaria, in quanto parte offesa nelle operazioni anti-pirateria condotte dalla Guardia di Finanza (come l’indagine che ha smantellato una grande infrastruttura IPTV).
Questa è una svolta cruciale nella lotta alla pirateria in Italia, che passa dall’azione repressiva contro i distributori (i “fornitori” del pezzotto) all’azione diretta contro i fruitori finali. Il messaggio è forte e chiaro: guardare illegalmente contenuti ha conseguenze dirette e costose.
Secondo te, questa mossa scoraggerà definitivamente l’uso del “pezzotto” o è solo l’inizio di una lunga battaglia legale?

