Per chi lavora quotidianamente tra Linux, Windows e macOS, il file system exFAT (Extensible File Allocation Table) è l’alleato universale preferito. Creato da Microsoft per superare i limiti di FAT32, exFAT è lo standard de facto per chiavette USB, schede SD e dischi esterni di grande capacità.
Ma su Linux, le sue performance non sono sempre state al top. Fortunatamente, la storia sta cambiando: il rilascio del Kernel Linux 6.18 introduce un’ottimizzazione che ne migliora drasticamente la velocità, consolidando il suo ruolo nell’ecosistema open source.
🏎️ L’Ottimizzazione Che Fa la Differenza
Il miglioramento più notevole in Linux 6.18 riguarda la gestione dei metadati, in particolare il tempo di caricamento della bitmap di allocazione.
Cosa è la Bitmap di Allocazione?
Immaginate la bitmap come la “mappa” di un quartiere: essa indica al sistema operativo quali cluster (blocchi di memoria) del disco sono occupati e quali sono liberi. Su dischi molto grandi o partizioni con cluster di piccole dimensioni, il caricamento di questa mappa può richiedere tempo, rallentando l’accesso al drive.
Il Miglioramento: Accesso Fino a 16 Volte Più Rapido
L’ottimizzazione introdotta nel Kernel 6.18 agisce proprio qui, riducendo drasticamente il tempo necessario per caricare questa mappa. I test preliminari hanno mostrato un speed-up notevole, arrivando in alcuni scenari ad accelerare il tempo di caricamento del file system anche di circa 16,5 volte.
Questo significa che, quando inserite una SD Card o un disco esterno formattato in exFAT:
- Montaggio Veloce: L’unità viene riconosciuta e resa disponibile quasi istantaneamente.
- Operazioni Meno Latenti: Le operazioni di copia e cancellazione, soprattutto su un gran numero di file, beneficiano di una gestione più efficiente dello spazio libero.
🛠️ Più Che Solo Velocità: Etichette e Flessibilità
Oltre all’incremento di performance, il driver exFAT per Linux 6.18 riceve anche alcune piccole ma importanti aggiunte a livello di funzionalità:
- Supporto alle Etichette (Label): È stata aggiunta la possibilità di leggere e scrivere l’etichetta del file system (quel “nome” descrittivo che assegniamo all’unità) utilizzando le chiamate di sistema (
ioctl) standard di Linux (FS_IOC_GETFSLABELeFS_IOC_SETFSLABEL). - Opzioni di Remount: Ora è possibile modificare al volo opzioni importanti, come il supporto al discard (per ottimizzare gli SSD) o la gestione degli errori, tramite il comando
remount, senza dover smontare e rimontare l’unità.
💡 Un Sguardo al Passato
Vale la pena ricordare che il supporto exFAT su Linux ha fatto molta strada:
- Nel 2019, Microsoft ha finalmente rilasciato il codice di exFAT alla Linux Foundation.
- Con il Kernel 5.7 (2020), è stato adottato il driver Samsung (ritenuto superiore a quello iniziale di Microsoft) come implementazione in-kernel.
Le ottimizzazioni in Linux 6.18 rappresentano un ulteriore passo avanti, dimostrando che il lavoro collaborativo continua a rendere exFAT il formato preferito per la portabilità dei dati tra sistemi operativi diversi.
Hai già testato il Kernel 6.18? Hai notato miglioramenti di velocità con le tue unità exFAT?

