đź’Ą Introduzione: I Giganti della Rete Sotto Pressione
La lotta contro la pirateria online ha raggiunto un nuovo, cruciale campo di battaglia: i servizi che costituiscono le fondamenta di Internet. Al centro dello scontro c’è Cloudflare, il colosso americano noto per i suoi servizi di Content Delivery Network (CDN), protezione DDoS e, in particolare, per il suo servizio DNS pubblico 1.1.1.1. In diverse nazioni europee, in particolare in Italia e Francia, i titolari dei diritti d’autore hanno ottenuto sentenze che ordinano a Cloudflare e ad altri intermediari tecnologici (come Google e Cisco) di partecipare attivamente al blocco dei siti pirata.
Questo non è solo un conflitto legale, ma uno scontro di filosofia: da un lato, la tutela del diritto d’autore e la necessitĂ di bloccare l’illegalitĂ ; dall’altro, la difesa della neutralitĂ della rete e il rischio di censura eccessiva.
🛑 Il Nodo Centrale: Da “Passivo” a “Responsabile”
Il cuore della controversia sta nel ruolo tecnico di Cloudflare. Tradizionalmente, l’azienda si è sempre definita un fornitore di servizi passivo, paragonabile alle “autostrade” che veicolano il traffico, senza essere responsabile del “carico” che trasportano.
Tuttavia, i tribunali europei, spinti da leggi nazionali (come la legge antipirateria n. 93/2023 in Italia) e dal Regolamento sui Servizi Digitali (DSA), stanno consolidando una dottrina legale che stabilisce diversamente:
- I Resolver DNS: Servizi come 1.1.1.1 possono essere utilizzati dagli utenti per aggirare i blocchi DNS imposti dai provider Internet (ISP) nazionali. Le autoritĂ giudiziarie hanno quindi ordinato a Cloudflare di applicare anch’essa i filtri, rendendo il blocco effettivo.
- Il Servizio CDN e Proxy Inverso: Cloudflare agisce anche come “scudo” e acceleratore per molti siti, inclusi quelli pirata. I giudici sostengono che l’azienda non possa ignorare l’illegalitĂ dei contenuti che distribuisce e “protegge”, ritenendola causalmente responsabile per la diffusione delle violazioni.
In Italia, in particolare, la Lega Serie A, DAZN e Sky hanno ottenuto sentenze cruciali che hanno ordinato a Cloudflare non solo di bloccare la risoluzione DNS e il traffico verso gli indirizzi IP incriminati, ma in alcuni casi, anche di fornire i dati degli utenti che commettono infrazioni.
🛡️ La Posizione di Cloudflare: Neutralità e Preoccupazioni
Cloudflare si è a lungo opposta a questo tipo di ordini, basando la sua resistenza su principi fondamentali:
- LibertĂ di Internet: L’azienda teme che costringere un intermediario a bloccare l’accesso possa aprire la porta a richieste di censura piĂą ampie e arbitrarie in futuro, minando la libertĂ di espressione e di accesso all’informazione.
- Sicurezza del DNS: Cloudflare promuove il suo DNS 1.1.1.1 come un servizio veloce e privato. L’implementazione di filtri forzati, sostengono, compromette questa neutralitĂ e mina la fiducia degli utenti.
- ComplessitĂ Tecnica e Territoriale: Implementare blocchi a livello globale basati su ingiunzioni di tribunali locali è tecnicamente complesso e, secondo l’azienda, richiede di operare come “polizia del web” su base paese per paese.
Nonostante la resistenza legale, l’azienda ha dovuto conformarsi alle sentenze definitive in diversi paesi, subendo anche sanzioni giornaliere in caso di mancata esecuzione.
🇬🇧 Il Precedente del Regno Unito: Una Svolta Eclatante
Un elemento di grande interesse è la differente condotta di Cloudflare in altre giurisdizioni. Nel Regno Unito, ad esempio, l’azienda ha inaspettatamente collaborato con le autoritĂ , implementando un meccanismo di geo-blocking sui suoi servizi CDN per circa 200 domini pirata.
Questa mossa è stata vista come un segnale che, di fronte a un’ingiunzione giudiziaria chiara e forte (in questo caso, da parte dell’Alta Corte di Londra e della Motion Picture Association), Cloudflare è disposta ad agire, anche utilizzando il blocco a livello di rete. Questo ha messo in evidenza la necessitĂ , sottolineata dalle autoritĂ italiane, di un quadro normativo e giudiziario piĂą incisivo e uniforme a livello europeo per affrontare il problema.
đź§ Conclusione: L’Equilibrio Tra Diritto e Accesso
Lo scontro tra Cloudflare e l’Europa sui siti pirata è un microsistema che riflette il dibattito globale sul futuro di Internet. Si tratta di trovare un equilibrio delicato tra la legittima protezione della proprietĂ intellettuale e il mantenimento di un’infrastruttura di rete neutrale e aperta.
Le sentenze europee, specialmente in Italia e Francia, segnano un punto di svolta, affermando che i fornitori di servizi DNS e CDN non possono piĂą nascondersi dietro un velo di “passivitĂ ” e sono chiamati a una maggiore responsabilitĂ nella lotta contro le attivitĂ illecite. Questo spinge le Big Tech a collaborare, ma solleva interrogativi cruciali su chi stabilisce i limiti della censura e con quale trasparenza.

